Quando si potrà viaggiare di nuovo: consigli per un viaggio on the road

Questa volta esco allo scoperto. Perché di solito io butto giù i testi di questo blog, ma resto nell’ombra. Invece mi va di alzare la mano e dire la mia. Perché come tutti anche io fremo ormai da mesi per tornare a viaggiare. E il Black Hole Patagonia da 100 litri è lì sempre pronto a darsi da fare per il prossimo viaggio.

Quando torneremo a viaggiare? L’aria che tira

Ho visto questa domanda aleggiare in tutti i gruppi di viaggi e outdoor che frequento sui social. Più che una domanda è diventata un bisogno che pervade il web. ‘Quando si potrà viaggiare’ è una delle ricerche più popolari su Google. E sui social vince la pancia, quindi si oscilla tra l’entusiasmo, la fiducia, il pessimismo e la frustrazione.

Purtroppo non ci sono date certe. La sensazione è che nessun capo di stato oserà dare il colpo di grazia al turismo europeo. Meno ancora ce lo possiamo permettere in Italia.
Nei giorni scorsi qualche timida esternazione dei ministri italiani parlava di ritorno alla normalità da maggio/giugno, ieri abbiamo scoperto che a Pasqua possiamo prendere l'aereo e andare all'estero in vacanza. Il litorale laziale fa registrare il tutto esaurito negli appartamenti e b&b, in Friuli si registrano overbooking per gli ombrelloni. La stagione turistica promette bene. Ma la Germania chiude tutto di nuovo, le campagne di vaccinazione arrancano.

Io guardo oltre la Manica, meta del mio viaggio estivo, e se ne sa ancora meno. Si dice che tutto riaprirà dal 21 giugno, anche il turismo, ma Boris Johnson multa gli inglesi che viaggiano per turismo (e parliamo di 5700€). Intanto ho prenotato per il 3 luglio il volo per Edimburgo con tutta la famiglia. Il 24 marzo volo cancellato, riprenotato per il 2 luglio.

Ok… continuo ad essere ottimista. Partirò! Perché la Scozia non scappa, d’accordo, ma il tempo sì. I ragazzi crescono, i viaggi insieme saranno sempre meno. Così non demordo e prenoto anche tutte le notti nei b&b del mio tour della Scozia on the road. Il desiderio è troppo forte, la stanchezza mentale tanta, la voglia di ammirare nuovi orizzonti, le scogliere brusche e le Highland più selvagge irrefrenabile.

Nell’attesa di partire… resto in attesa di tornare sui sentieri di casa… si passa da un’attesa all’altra e siamo tutti nella stessa barca. Manca l’aria frizzante della montagna, la fatica della camminata, la scoperta continua anche nei posti in cui sei già stato mille volte. Manca il preparare gli zaini la mattina, fare il check di quello che c’è e quello che manca, le gambe affaticate a fine giornata e gli occhi pieni di meraviglia.

Quando si potrà viaggiare di nuovo? Intanto sognamo il viaggio on the road

Una delle soluzioni di viaggio che, secondo le stime, avrà più successo nella prossima estate sarà proprio il viaggio on the road. In genere il turismo vedrà dei grossi cambiamenti. Ci sarà più prudenza, più consapevolezza, più attenzione. Quest’anno sicuramente ci sarà un boom di prenotazioni per appartamenti, agriturismi e b&b, forme più semplici e più autentiche di vivere le località.

Noi abbiamo già fatto un viaggio on the road in Scozia nel 2019, una regione che si presta particolarmente a viaggi easy nella forma e itinerari impegnativi. Questa volta siamo più preparati.





Come organizzare un viaggio on the road: cosa porteremo in Scozia per essere sempre tranquilli

Ci sono cose che in Scozia non devono mancare. Io ho il mio piccolo elenco per un viaggio in 4, 2 adulti e 2 adolescenti.

  • Borsone da viaggio capiente e resistente. La volta scorsa avevo riempito fino a scoppiare il Black Hole 100L di Patagonia. Preoccupata perché non aveva la struttura rigida che consigliano in aeroporto, in realtà ha retto alla grande. Dentro c’è stato quasi tutto quello che serve per un viaggio di 10 giorni in 4
  • 1 zaino a testa come bagaglio a mano e non solo. E qui ci siamo sbizzarriti tra libri, cambi (non si sa mai che il nostro borsone prendesse un volo diverso…), macchine fotografiche, giacche,…
  • Macchina fotografica… beh immancabile in Scozia. Reflex con un paio di obiettivi
  • Giga in quantità e caricabatterie per lo smartphone. Mai dare per scontata la copertura! Il più delle volte il telefono non prende, soprattutto nei posti più affascinanti (e per fortuna), o la copertura è minima. Quindi la batteria si scarica in fretta e quando devi affidarti a Google Maps per trovare la strada non è bello trovarsi a secco, soprattutto se hai forato nella penisola più sperduta della Scozia e devi chiamare il carro attrezzi…
  • Prodotto repellente contro i famigerati midges. Qui si dovrebbe aprire un capitolo a parte. I midges sono il flagello della Scozia. Piccoli, microscopici moscerini assetati di sangue, che ti avvolgono in una nube pruriginosa se non tira vento. Basta una brezza per allontanarli, ma abbiamo anche passato delle serate interessanti in loro compagnia. Lo spray repellente è d’obbligo e funziona perfettamente anche con le zanzare nostrane.
  • Un kit di riparazione per l’auto. Doppio possibilmente. Forare sulle highland è tutt’altro che una rarità. E noi eravamo nel posto più sperduto che abbiamo visitato quando è successo. Ma ne abbiamo incontrati parecchi di automobilisti in panne. Il kit è sufficiente a risolvere il problema, ma ne viene fornito uno solo dall’autonoleggio e pare che solo a Inverness se ne trovino altri. Peccato che fossimo a più di 150km di distanza…
  • In Scozia vivi tutte le stagioni in un giorno solo. Vestirsi a cipolla è solo l’inizio. La questione abbigliamento è più complessa che nelle mezze stagioni mediterranee. Ci sono stati giorni in cui si passava dai 28 gradi del pomeriggio ai 15 scarsi della notte, giornate freddissime a 8 gradi con un vento gelido che proveniva dal Mare del Nord. La soluzione se si parte in estate? Portare tutto quello che si indosserebbe tra marzo e novembre inoltrato

Siamo ancora in zona rossa. La primavera è incerta, bramo i sentieri appena liberi dalla neve e il vento freddo che scende dalle cime ancora bianche. Continuo a organizzare il mio viaggio, che sognare fa bene dopo un anno così lungo. E aspetto. 

Annalisa

credits per la foto in spiaggia in copertina: J. Lynch

 
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